«Noi abbiamo tentato di ristabilire un freno al processo degenerativo che aveva portato, ad esempio il cinema Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina a diventare la boutique di Vuitton e speriamo di esserci riusciti».
A parlare è Valerio Carocci, 26 anni, leader dei ragazzi del cinema America, che hanno appena ottenuto la gestione di un altro storico cinema romano: la Sala Troisi a Trastevere.
Sono ragazzi pragmatici, appassionati, per niente naif. Sanno cosa vogliono e come arrivarci: per loro riappropriarsi degli spazi pubblici e collettivi della città è una priorità.
Il recupero della sala Troisi sarà un esempio replicabile che potrà valere anche per altri immobili destinati ad un uso culturale.
«La nostra iniziale sfida è stata: un bene privato a destinazione socio-culturale come un cinema, è un servizio? Sì. A che titolo allora, la proprietà ne chiede la riconversione in appartamenti che non rappresentano più un servizio?», spiega Valerio.
Nato e cresciuto a Colli Aniene, nella periferia romana, Valerio aveva frequentato, come gli altri ragazzi del cinema America, un liceo del centro storico di Roma ed è lì che ha scoperto «l’esigenza di restituire uno spazio di condivisione pomeridiana alla nostra città. Quello spazio del tutto casualmente è stato identificato in una sala cinematografica».
Alle amministrazioni pubbliche, al di là del colore politico,questi ragazzi chiedono una cosa sola:
«Lasciateci lavorare».
L’intervista per intero e l’approfondimento cliccando qui su B-Hop.